Formata da frazioni ricche di storia e di fascino e avvolta da sapori persistenti ed inconfondibili, la città di Montoro si sviluppa alle pendici di pizzo San Michele a metà strada tra Avellino e Salerno Nel cuore della Valle dell’Irno, il territorio in cui oggi sorge la città di Montoro è stato leggi di più

Formata da frazioni ricche di storia e di fascino e avvolta da sapori persistenti ed inconfondibili, la città di Montoro si sviluppa alle pendici di pizzo San Michele a metà strada tra Avellino e Salerno Nel cuore della Valle dell’Irno, il territorio in cui oggi sorge la città di Montoro è stato abitato sin dall’epoca mesolitica come documentato dai ritrovamenti rinvenuti in una grotta in località Aterrana. Qui, sui primi tornanti che conducono al Pizzo di San Michele, sorge un borgo di origini pre-romane che il tempo ha risparmiato. Situato nella fertile vallata montorese alle pendici della catena Taurina, Aterrana rappresenta un felice connubio tra storia, cultura, tradizioni locali e l'amenità di un paesaggio che si declina in vicoli in pavé, casette in pietra, pozzi, fontane ed angoli suggestivi che raccontano di una civiltà contadina che da sempre ha abitato il borgo. Raggiungendo la frazione di Misciano, invece, ci si imbatte nel Palazzo Macchiarelli, costruzione in tufo risalente al XVI secolo in cui sono presenti testimonianze significative del potere economico delle famiglie nobiliari che si sono avvicendate a Montoro come quella dei Pironti. Omaggio alla civiltà contadina montorese è il Museo ubicato in un vecchio fabbricato rurale tipico degli inizi del Novecento che si sviluppa su più livelli costituiti da un piano interrato, un piano terra e un piano primo, con relativo sottotetto per oltre 2000 metri quadrati di spazi espositivi. Montoro è il luogo di sapori intensi ed avvolgenti che grazie a prodotti di pregio ha reso famoso la città in tutta Italia. Basti pensare alla Cipolla ramata, con il tipico color della tunica esterna del bulbo particolarmente apprezzata sul mercato nazionale ed estero grazie al suo sapore dolce e al gusto intenso e aromatico, al Carciofo coltivato in prossimità di due sorgenti e protetto dall’azione lesiva del gelo grazie ad una tipica tazza di terracotta che viene posta sui cosiddetti capolini e la Patata banzanese con la quale si impastano gli strangoli, tipici gnocchi a base di farina acqua e patate appunto. leggi di meno